Tornai
una sera di novembre
incontrai l'uscio di casa
improvvisamente
facemmo conoscenza.
"Piacere, sono io". "Piacere, piacere mio."
Le mani della porta
unte di apprensione materna
dopo il sole
tornavo sempre appisolato
e c'era luce ancora, la luce carnivora.
Mi lasciai divorare
e cupi tamburi mi svegliarono.
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